Rischiavano la pena di morte per spionaggio, blasfemia e tentativo di sovversione dello stato.

In loro favore si erano mobilitate le organizzazioni per i diritti umani come Amnesty International e soprattutto Italians for Darfur, che aveva lanciato una petizione (sottoscritta da oltre 70.000 firmatari) e promosso due interpellanze al parlamento europeo e al Senato, sollecitando anche l’intervento della Farnesina.
Riccardo Noury
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