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sabato 7 febbraio 2015

Ucraina: quasi un milione gli sfollati

JNews
L’Ucraina torna ad aver paura per gli attacchi dei filorussi. Dopo un’autobomba l’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati dei giorni scorsi, oggi una fonte del governo ucraino ha riferito che 980 mila persone sono scappate dalle loro case per il timore di un attacco aereo sui civili. 

Oltre a questo, anche le autorità stanno ordinando l’evacuazione nelle zone più a rischio, ma il trasporto risulta sempre più complicato. Secondo l’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati, il quasi milione di persone trasferite in altre città dell’Ucraina aumenterà vertiginosamente nel corso delle prossime ore, in quanto ogni persona deve essere registrata, per evitare di disperdere le famiglie.

La preoccupazioneperò è che le città scelte per ospitare i profughi siano troppo piccole e soprattutto potrebbero essere un obiettivo degli attacchi, quindi si stanno organizzando dei trasporti per portare le persone fuori dal territorio, chiedendo così l’asilo politico. L’ONU ha iniziato con l’invio dei primi aiuti, mentre l’esercito russo inizia a muoversi, su ordine del Presidente Vladimir Putin.

Nel frattempo, Fracois Hollande e Angela Merkel si sono recati a Mosca per un incontro con il Presidente russo, con il quale volevano discutere di un cessate al fuoco, per finire una volta per tutta la guerra che si sta svolgendo tra Russia e Ucraina. L’idea sarebbe quella di trovare un compromesso con il quale fermare l’avanzata dell’esercito russo, facendo rientrare l’emergenza e lasciar sopravvivere l’Ucraina.

Viene poi una minaccia da Vladimir Putin: un aumento dei movimenti militare sul mar Baltico e un interesse sempre maggiore per la questione ucraina, porterà senza dubbio a uno spostamento di truppe russe verso i confini, aumentando così la tensione già palpabile in quei territori. La preoccupazione è che se non si troverà una soluzione che metta in accordo tutti i Capi di Stato, qualche Paese potrebbe decidere di consegnare delle armi all’esercito ucraino, promuovendo così una guerra che non potrà passare inosservata.

Le prossime ore saranno cruciali, particolarmente per portare al sicuro i civili rimasti bloccati dai combattimenti, come sta succedendo a Debaltseve, in cui i militari stanno portando via i profughi con numerosi autobus.

di Alessandro Bovo

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