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martedì 16 settembre 2014

Gambia, ergastolo per i gay. Essere “diversi” vuol dire poter essere arrestati in ogni momento

Africa ExPress
Il presidente del Gambia, Yahya Jammeh, l’aveva annunciato: ”I gay e le lesbiche li vorrei uccidere con le mie mani”. E così il parlamento del Gambia ha varato una draconiana legge contro gli omosessuali che prevede l’ergastolo. Non appena sarà ratificata dal Capo dello Stato un anti-gay per eccellenza entrerà in vigore. 

Tempo fa Jammeh parlando degli omosessuali si è espresso in questi termini: “Che lascino il Paese. Se restano bisognerebbe decapitarli” e ancora : “Combatteremo questi parassiti chiamati omosessuali o gay come si combattono le zanzare portatrici della malaria, se non peggio”. E’ evidente che il presidente apporrà la sua firma quanto prima.

Un reporter dell’Associated Presse ha preso visione del progetto di legge, ha raccontato: il testo è identico a quello ugandese. L’Uganda ha varato questa legge all’inizio dell’anno, poi annullata dalla Corte Costituzionale per un vizio di forma. Più probabilmente le vere motivazioni stanno nel fatto che gli americani hanno minacciato di togliere gli aiuti se la legge fosse stata promulgata.

Essere omosessuali è un crimine in Gambia. Si rischia l’ergastolo per atti omosessuali gravi e ripetuti, esteso anche a coloro che sono affetti da HIV/AIDS. Dal 2005 è già in vigore una legge che prevede una condanna fino a 14 anni di prigione per atti omosessuali, applicabile sia a uomini che donne.

Samba Jallow, un parlamentare che rappresenta le minoranze, ha dichiarato: “Io ed un altro collega abbiamo votato contro questa legge. Non riteniamo che essere omosessuali sia un crimine.”.

Già da anni omosessuali, gay, lesbiche e trans vivono la loro diversità nella paura, nel terrore. Essere “diversi” in Gambia, significa poter essere arrestati in ogni momento. “Se il progetto di legge dovesse essere trasformato in legge ed entrare in vigore, il clima che respirano i gay nel Paese può solo peggiorare” ha affermato Amnesty International”.

E’ francamente assai curioso che Paesi devastati dalla corruzione, dal malgoverno e dalla distrazione dei fondi pubblici, spesso sconvolti da carestie e fame si occupino – e in maniera così pesante – di problemi che riguardano la sfera personale della persona.

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