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lunedì 9 giugno 2014

Cina - Arrestato padre John Peng Weizhao amministratore apostolico di Yujiang

MISNA
Padre John Peng Weizhao, amministratore apostolico della diocesi di Yujiang, è in detenzione, in una località sconosciuta, da quasi due settimane. Lo dicono fonti ecclesiastiche nella provincia orientale cinese di Jiangxi. Padre Peng è stato portato via dalla propria residenza, nel quartiere di Linchuan, nella città di Fuzhou, il 30 maggio, ha detto oggi una fonte citata dall’agenzia di stampa Ucanews.
Le ragioni della scomparsa del religioso non sono state rese pubbliche. “I sacerdoti che si trovavano con padre Peng quando è stato arrestato hanno riconosciuto i funzionari degli Affari religiosi di Linchuan”, ha detto la fonte. “Ma quando, la scorsa settimana, sono andati dai funzionari per chiedere dove si trovasse, questi hanno affermato che non sanno nulla perché è un’azione del governo provinciale”.

Padre Peng, che è parte della comunità cattolica non registrata, è stato nominato amministratore di Yujiang dalla Santa Sede nel 2012, in seguito al ritiro del vescovo Thomas Zeng Jingmu. Nel Jiangxi, la comunità sotto il controllo governativo ha unito, nel 1985, tutte le cinque diocesi in una diocesi sola, Jiangxi, mentre la comunità non registrata ha continuato a seguire la giurisdizione della Santa Sede. Dei tre vescovi approvati dal Vaticano presenti nella provincia, il vescovo Zeng è l’unico prelato che non è stato riconosciuto dal governo.

La notizia della scomparsa di padre Peng ha coinciso con la pubblicazione di un articolo sul South China Morning Post, un quotidiano di Hong Kong, che citando una fonte vicina alla Santa Sede sostiene che Pechino e il Vaticano riprenderanno i colloqui presto. “Il Vaticano – ha riferito il giornale – è ora in attesa di Pechino per confermare l’ora e il luogo dei colloqui. L’atmosfera per ravvivare il dialogo è ora positiva e i cambiamenti di leadership su entrambi i lati hanno creato una nuova opportunità di comunicazione”.

Eppure, il quotidiano in lingua inglese ha anche osservato che la demolizione di chiese a Wenzhou e l’elezione di un vescovo da parte dello Stato, a Chengdu, possono ostacolare gli sforzi per colmare le numerose differenze. Il dialogo tra le due parti si fermarono nell’ottobre 2010, quando la Chiesa registrata ha ordinato un vescovo, senza approvazione papale, dopo aver visto dieci vescovi ordinati con doppia approvazione da parte di Pechino e della Santa Sede.

[PL]

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