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giovedì 3 agosto 2017

Siria, "Safadi è stato giustiziato". Da un Paese senza libertà contribuì alla libertà di Internet

La Repubblica
Ingegnere informatico e attivista di origini palestinesi, aveva legato il suo nome allo sviluppo di Wikipedia, dei Creative Commons, del browser Mozilla. E lavorava a un progetto per il restauro di Palmira. E' stato ucciso nel 2015, ma solo oggi la moglie lo ha scoperto.
Bassel Khartabil Safadi
La comunità tecnologica che vorrebbe fare del web un mondo libero piange un suo esponente. Non uno qualsiasi. Bassel Khartabil Safadi, ingegnere informatico e attivista siriano di origini palestinesi, arrestato nel 2012 e considerato disperso dal 2015, è morto. "Giustiziato" proprio nel 2015, alcuni giorni dopo il suo trasferimento dalla prigione di Adra a un luogo ignoto. Dove Safadi è stato torturato dai servizi, poi ucciso. Lo annuncia su Facebook sua moglie, l'avvocatessa siriana Noura Ghazi.

Alla notizia, molti appartenenti alla comunità del software libero, compreso il fondatore di Wikipedia Jimmy Wales, hanno espresso il loro cordoglio, esortando a mantenere viva la memoria di Safadi. Il suo nome reta legato a un patrimonio mondiale come l'enciclopedia libera, ma anche allo sviluppo della piattaforma "araba" di Creative Commons, una rivoluzione nel mondo del diritto d'autore e nella condivisione del sapere nell'era di Internet. Per non parlare del browser Mozilla.

Safadi aveva messo il suo ingegno e il suo talento al servizio di progetti legati al concetto, tanto complesso, di libertà in Rete. Proprio lui che, nella realtà del mondo materiale, vedeva la libertà schiacciata dalla guerra civile. E' allora il sito in lingua inglese dell'emittente del Quatar al-Jazeera a ricordare il contributo di Safadi al New Palmyra Project, lanciato nel 2005 per salvare le antiche rovine, progetto divenuto ancora più importante dopo la furia iconoclasta dell'Isis che durante l'occupazione dei jihadisti della città ne ha distrutto una gran parte.

di Paolo Gallori


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