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domenica 25 dicembre 2016

Etiopia. Le autorità annunciano il rilascio di 10mila detenuti arrestati durante le proteste Oromo

Nova
Le autorità etiopi hanno stabilito il rilascio di circa 10 mila persone arrestate durante lo stato di emergenza entrato in vigore ad ottobre. Lo riferisce l'emittente "Bbc", secondo cui altre 2.500 persone dovranno rispondere all'accusa di avere fomentato proteste nel paese. 


Secondo quanto riferito dalle autorità, le persone rilasciate sono state sottoposte a una formazione speciale" per evitare il ripetersi di "atteggiamenti distruttivi". La maggior parte dei detenuti proviene dalle regioni di Oromia e Amhara, teatro delle recenti proteste antigovernative, che hanno portato il governo a imporre lo stato di emergenza.

La recente ondata di manifestazioni ha avuto inizio all'inizio di ottobre dopo l'uccisione di almeno 55 persone a seguito di una manifestazione religiosa organizzata nella regione di Oromia, dove decine di persone sono morte a seguito degli scontri avvenuti nel corso di una festa religiosa. 

A riaccendere i riflettori sulla questione oromo era stato nel mese di agosto il plateale gesto di Feyisa Lilesa, il maratoneta etiope che alle Olimpiadi di Rio ha concluso la gara con le braccia incrociate in segno di protesta contro il governo per la repressione dei manifestanti di etnia oromo.
Le proteste oromo sono scoppiate nel novembre 2015 contro il piano di espansione della città di Addis Abeba nella regione di Oromia. Il piano è stato in seguito abbandonato, ma le proteste dei manifestanti di etnia oromo e ahmara hanno continuato ad infiammare a più riprese il paese. 

I dimostranti temono in particolare che i progetti del governo costringano gli agricoltori oromo, maggiore gruppo etnico del paese con alle spalle una storia piuttosto conflittuale con le autorità centrali, ad abbandonare la propria terra. La crisi si è acuita il 23 dicembre 2015 scorso, quando la polizia ha arrestato il vicepresidente del Congresso federalista oromo (Ofc) Bekele Gerba, già in passato condannato a quattro anni di carcere perché riconosciuto dalle autorità etiopi come membro dell'Organizzazione per la liberazione dell'Oromia. Le proteste sono iniziate nella località di Ginchi, 80 chilometri a sud-ovest della capitale Addis Abeba, dopo il tentativo da parte delle autorità di abbattere una foresta per fare spazio a un progetto edilizio.

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