L’isola atlantica dovrebbe ricevere una quota di 50 rifugiati, ma scatta la petizione al governo. E il premier risponde di sì: «Dobbiamo solo trovare come farlo al meglio»"
La ripartizione vorrebbe che a Reykjavik arrivassero al massimo 50 dei migranti che in questi mesi stanno cercando rifugio nell’Unione europea. Ma i 320.000 cittadini islandesi non ci stanno. O almeno, non ci stanno 12.000 di loro.
La campagna e la risposta immediata

Il ministro del Welfare: «Faremo tutto il possibile»
Lunedì Bjorgvinsdottir, parlando alla televisione pubblica islandese (Ruv), aveva spiegato come la gente ne abbia abbastanza «di vedere certe notizie di morte dal Mediterraneo e dai campi dei rifugiati e voglia fare abbastanza». Il governo islandese sta valutando le richieste ricevute - ha spiegato Hardadottir - e sta considerando di chiedere una revisione al rialzo della propria quota umanitaria: «Sia chiaro che non fornirò una cifra massima - ha detto alla stessa Ruv - ma percorreremo ogni strada possibile per accogliere più rifugiati».
Il Premier: «Vedremo come agire al meglio»
Il premier Sigmundur David Gunnlaugsson ha promesso che il Consiglio di Gabinetto di martedì ne parlerà: «Intendiamo proporci come forza positiva nella politica estera internazionale, e quella dei migranti è la questione più urgente. Penso che ci sia grande consenso sul fare di più nel rispondere al problema: dobbiamo solo trovare come farlo al meglio».
di Maria Strada
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.