Pagine

mercoledì 5 agosto 2020

Fallimento dei fondi italiani ed europei in Libia - Uccisione di 3 rifugiati sudanesi in fuga, richiedente asilo eritreo morto di stenti.

L'Espresso
Le milizie libiche stanno triplicando i guadagni. È la prova che le politiche italiane e europee hanno fallito, come l’Onu continua a denunciare. Invano.


La notte tra il 27 e il 28 luglio scorso un’imbarcazione, probabilmente partita da Zuwara, è stata intercettata e riportata indietro dalla Guardia Costiera Libica. A bordo c’erano sessantacinque sudanesi e otto marocchini.La Guardia Costiera li ha portati a Khoms, 120 chilometri a Est di Tripoli. 
Durante le operazioni di sbarco in molti hanno tentato la fuga e le forze libiche hanno aperto il fuoco, uccidendo due ragazzi sudanesi. 
Un terzo è morto nel tragitto verso l’ospedale, altri cinque sono gravemente feriti.Ventitré persone sono state trasferite nel centro di detenzione di Souq al Khamis, le altre sono riuscite a fuggire. 

La settimana prima un richiedente asilo eritreo è morto nel centro diurno dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, a Tripoli. Era arrivato da Beni Walid in cerca di assistenza medica con un gruppo di connazionali dopo aver trascorso mesi nelle mani dei trafficanti.
Era gravemente denutrito, è morto di stenti, senza che nessuno, né un medico né un operatore delle Nazioni Unite potesse fare niente.
Anche lui, come i giovani sudanesi riportati a Khoms, cercava di fuggire.
Fuggire da un paese in guerra, dalla fame e dai ricatti, dagli abusi e dallo sfruttamento, dalla paura. 

Suonano come parole vuote ma sono un destino cui è impossibile sottrarsi.

Dopo l’uccisione dei ragazzi sudanesi a Khoms, Federico Soda, capo missione dell’Iom (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) ha scritto: 
«La sofferenza dei migranti in Libia è intollerabile. L’utilizzo di una violenza eccessiva ha causato ancora una volta delle morti senza senso, in un contesto caratterizzato da una mancanza di iniziative pratiche volte a cambiare un sistema che spesso non è in grado di assicurare alcun tipo di protezione».
[...]
E così ottiene fondi la Guardia Costiera, e ottengono fondi le strutture detentive. E le milizie raddoppiano, triplicano, i guadagni. C’è chi paga per partire - i migranti - chi paga affinché non partano - l’Europa - e ora anche chi paga per sperare che un volo legale li porti via da un’ingiustizia che non ha più testimoni ma solo bandiere sbiadite di opposte tifoserie.

Francesca Mammocchi

Continua a leggere l'articolo >>>

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.