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sabato 25 agosto 2018

La fine delle ostilità. Etiopia ed Eritrea, una pace che può cambiare l'Africa

Avvenire
All’inizio dell’anno nessuno avrebbe immaginato che il 2018 sarebbe stato un tempo di cambiamenti così radicali nelle relazioni tra Etiopia ed Eritrea e più in generale nella cornice geopolitica del Corno d’Africa. 

Infatti, lo scorso 8 luglio, è stata firmata una dichiarazione che pone fine allo 'stato di guerra' tra i due Paesi. A siglarla sono stati Abiy Ahmed, nuovo primo ministro etiope e il presidente eritreo, Isaias Afwerki. 

Il disgelo nelle relazioni diplomatiche era iniziato lo scorso aprile con l’insediamento, ad Addis Abeba, del nuovo premier Abiy che ha subito espresso un indirizzo politico all’insegna del dialogo, non solo con le opposizioni interne, ma anche con la vicina Eritrea. 

La sorpresa è comunque stata ufficializzata a giugno quando Abiy ha dichiarato che il suo esecutivo avrebbe rinunciato alle rivendicazioni territoriali in Eritrea, quelle che hanno rappresentato l’oggetto del contenzioso sfociato, il 1 maggio del 1998, nella sanguinosa guerra fratricida tra i due Paesi. 

La riapertura della rotta aerea diretta tra le due capitali, Addis Abeba e Asmara, del commercio bilaterale e delle rispettive ambasciate, sono segnali incoraggianti.


Giulio Albanese

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