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martedì 6 maggio 2014

Usa, Onu dopo caso Oklahoma: Serve moratoria immediata pena di morte

LaPresse/AP
Ginevra (Svizzera) - Gli Stati Uniti "dovrebbero imporre una moratoria immediata sull'uso della pena di morte e lavorare all'abolizione di questa pratica crudele e disumana". Così il portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, Rupert Colville, a seguito dell'esecuzione in Oklahoma di Clayton Lockett. 

Parlando con i giornalisti a Ginevra, il portavoce ha detto che si tratta del "secondo caso di estrema sofferenza causata dal malfunzionamento delle iniezioni letali" negli Stati Uniti quest'anno, dopo il caso dell'esecuzione di Dennis McGuire in Ohio lo scorso 16 gennaio. "L'apparentemente crudeltà di queste recenti esecuzioni semplicemente rinforza la convinzione che che le autorità negli Stati Uniti dovrebbero imporre una moratoria immediata" sulla pena di morte, ha proseguito il portavoce dell'ufficio Onu.

L'esecuzione di Lockett in Oklahoma, aggiunge l'Onu, potrebbe avere violato il diritto internazionale, configurandosi come trattamento crudele, disumano e degradante.

Il condannato a morte è deceduto mercoledì dopo 43 minuti di agonia a seguito di un'iniezione letale andata non nel modo in cui si prevedeva: dopo circa 20 minuti dall'iniezione l'uomo ha cominciato ad avere le convulsioni sulla barella; le autorità hanno fermato allora l'esecuzione e un medico lo ha dichiarato in stato di non coscienza. Lockett è successivamente morto. 

Per quella esecuzione l'Oklahoma aveva usato per la prima volta un nuovo protocollo, utilizzando il sedativo midazolam come primo elemento del cocktail letale.

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