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sabato 18 febbraio 2023

Focus - In Italia sono 728 i detenuti al 41 bis e sono 1.298 quelli a non sono concessi i benefici.

Wired
Il caso dell'anarchico Alfredo Cospito ha aperto il dibattito sul carcere duro. I numeri del ministero della Giustizia sulle persone alle quali viene applicato


Sono 728 le persone detenute al 41 bis, il carcere duro per i mafiosi introdotto dopo la strage di Capaci in cui venne ucciso il giudice Giovanni Falcone nel 1992. I numeri arrivano dall'edizione 2022 della Relazione sull'amministrazione della giustizia elaborata dal'omonimo ministero.

Una questione, quella del cosiddetto carcere duro, entrata nel dibattito politico in relazione al caso di Alfredo Cospito. Ovvero l'anarchico condannato per terrorismo che più di tre mesi fa ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro il 41 bis e contro l'ergastolo ostativo, la formula che nega la concessione di benefici che vanno dai permessi premio per uscire dal carcere fino al trasferimento agli arresti domiciliari.

Il primo è il regime al quale il membro della Federazione anarchica informale è attualmente sottoposto, il secondo è quello che rischia di vedersi applicare. Il caso di Cospito, rispetto al quale la Corte costituzionale, ha quindi riacceso il dibattito politico rispetto a questi due regimi detentivi. Wired ha così chiesto al ministero i dati per capire quante siano le persone che si trovano in questa situazione.
I detenuti al 41-bis

Si tratta di un regime carcerario che viene riservato in modo particolare ai mafiosi. Ovvero agli affiliati ad un'organizzazione criminale di stampo mafioso. Ci sono però anche 4 personecondannate per terrorismo, una di queste è Cospito, che si trovano in questa condizione. Ecco quello che dicono i numeri del ministero guidato da Carlo Nordio, aggiornati al 31 ottobre 2022.

La prima parte del grafico mostra la suddivisione complessiva delle affiliazioni dei detenuti al 41 bis. Si tratta di 242 camorristi, 232 membri della Cosa nostra siciliana e 195 ‘ndranghetisti. La parte in giallo è resa più in chiaro nella seconda parte del grafico: 20 i membri della Sacra Corona Unita e 3 quelli della Stidda. La prima è un’organizzazione criminale attiva in Puglia, la seconda nelle province siciliane di Agrigento, Caltanissetta e Ragusa.

Non ci sono strutture carcerarie nel Sud che ospitino persone detenute al 41 bis. Si trovano tutte nel centro nord. Tra le maggiori ci sono quello dell'Aquila, dove le persone al carcere duro sono 143 e si trovano tutte le 12 donne sottoposte a questo regime, e quello di Opera, a Milano. Ovvero la struttura dove è detenuto Cospito insieme ad altre 94 persone che condividono la sua condizione.

Sempre alla data del 31 ottobre, l'età media delle persone sottoposte al 41 bis è di 58 anni, contro i 56 dell'anno precedente. Il 46,7%, anche questo dato in crescita rispetto al 40% del 2021, ha almeno 60 anni.
L'ergastolo ostativo

In totale sono 1.298 i detenuti cui viene applicato l'articolo 4 bis dell'ordinamento penitenziario, ovvero quella norma che impedisce la concessione di benefici. Tra questi, ci sono 16 donne. Come si intuisce dai numeri, non si tratta esclusivamente di persone detenute per associazione mafiosa. Che pure è un reato ben rappresentato tra i soggetti con l'ergastolo ostativo: sono 1.113 quelli che sono stati ritenuti colpevoli.

Il numero è maggiore rispetto a quello dei mafiosi al 41 bis perché questi ultimi sono quelli che, potendo comunicare con l'esterno, potrebbero continuare a dirigere l'organizzazione. Circostanza che non vale per tutti gli ostativi, i quali non possono uscire dal carcere nemmeno in permesso premio, ma sono autorizzati a comunicare con i famigliari senza censure.

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