I ministri europei: il governo di Tripoli rispetti i diritti umani, soprattutto nei centri di detenzione
La Guardia costiera libica intanto ha già fermato oltre 1.200 persone già in viaggio verso l’Italia.
Stando a quanto precisato dal portavoce della marina libica, Ayoub Qasim, citato dal Libya Observer, lo scorso giovedì sono state intercettate quattro imbarcazioni con 431 persone a bordo, il 27 gennaio altre tre barche con 700 migranti, e domenica sono state salvate altre 150 persone a ovest di Tripoli. Il portavoce ha precisato che si tratta soprattutto di migranti provenienti dall’Africa sub-sahariana, tra cui molte donne e molti bambini. «C’erano anche alcuni migranti da Libia, Tunisia, Palestina e Siria» aggiunge il portavoce libico.
Mentre la Direzione generale per la sicurezza costiera libica, in un tweet, conferma che nel corso del 2016 sono stati intercettati al largo della Libiacirca 9.500 migranti irregolari.
Intanto, il giorno dopo l'accordo di Malta, i ministri dell'Unione europea, riuniti a Bruxelles, al Consiglio Esteri, hanno chiesto alla Libia di raddoppiare gli sforzi per rispettare i diritti umani, soprattutto nei centri in cui vengono rinchiusi i migranti, e hanno condannato gli abusi e le violazioni delle libertà fondamentali nel Paese.
Il consiglio ha approvato conclusioni in cui chiede a tutte le parti in Libia di garantire l'accesso ai lavoratori umanitari nei centri, migliorare le condizioni dei migranti al loro interno, garantire strutture adeguate di ricezione, cercare alternative alla detenzione e aumentare i ritorni volontari.
Mentre la Direzione generale per la sicurezza costiera libica, in un tweet, conferma che nel corso del 2016 sono stati intercettati al largo della Libiacirca 9.500 migranti irregolari.
Intanto, il giorno dopo l'accordo di Malta, i ministri dell'Unione europea, riuniti a Bruxelles, al Consiglio Esteri, hanno chiesto alla Libia di raddoppiare gli sforzi per rispettare i diritti umani, soprattutto nei centri in cui vengono rinchiusi i migranti, e hanno condannato gli abusi e le violazioni delle libertà fondamentali nel Paese.
Il consiglio ha approvato conclusioni in cui chiede a tutte le parti in Libia di garantire l'accesso ai lavoratori umanitari nei centri, migliorare le condizioni dei migranti al loro interno, garantire strutture adeguate di ricezione, cercare alternative alla detenzione e aumentare i ritorni volontari.
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